MISSION

Radio Magica: Molto più di una radio

Ascoltare è un bene prezioso. Sprigiona benefici cognitivi, linguistici, sociali e psico-emotivi.
La radio arriva ovunque avvicinando ciò che è lontano e, col digitale, si arricchisce di tanti formati per venire incontro ai bisogni di tutti. Per questo abbiamo scelto di fondare una radio “magica” per bambini, ragazzi, scuole, famiglie e tutti gli appassionati di radio.
La mission è abbattere le barriere all’accessibilità, attraverso un mezzo che è “molto più di una radio” perché Radio Magica offre contenuti ispirati ai principi design for all per consentire a tutti i bambini e ragazzi il diritto all’ascolto attraverso audio-storie, video-storie con la lingua dei segni italiana (LIS) e con i simboli (CAA), testi ad alta leggibilità e tanti laboratori di storytelling e radio education.

Modello Radio Magica

La Fondazione nasce da un progetto di ricerca presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, nel 2012 per rendere concreto il diritto all’Ascolto dei bambini, riconosciuto dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia. L’Ascolto è un diritto di tutti e deve essere garantito anche alle persone con difficoltà e/o disabilità (art. 3 Manifesto del Diritto all’Ascolto).

Radio Magica offre tre CANALI DIGITALI GRATUITI sul suo sito web, a cui si aggiungono i contenuti video presenti nel canale YouTube: #smARTradio e le Mappe Parlanti, Libri per TUtti, WEBradio.

  • #smARTradio e le Mappe Parlanti è un canale per la divulgazione accessibile del patrimonio culturale materiale e immateriale attraverso lo storytelling. Anno dopo anno si arricchisce di racconti d’autore e curiosità in italiano, in LIS, in inglese e tedesco per avvicinare tutti alla ricchezza del nostro patrimonio con un linguaggio a misura di famiglie, scuole, turisti. 
  • Libri per TUTTI è il canale nato grazie alla collaborazione di una vasta rete di case editrici e riviste amiche di Radio Magica che hanno concesso alla fondazione la liberatoria per trasformare albi illustrati, storie e articoli e in audio-libri, podcast e video-libri in LIS e in simboli CAA. Radio Magica.
  • La WEBradio è un canale in onda tutti i giorni dalle 7.00 alle 22.00, con programmi radio per diverse età, filastrocche, racconti e tanta musica. Una ricca raccolta di podcast pemette di accedere on demand ai programmi radio realizzati da bambini e ragazzi e dai nostri autori. 
  • Dal canale YouTube, oltre a tutti i video presenti anche sul sito, si trovano le videointerviste e le videotestimonianze e i filmati realizzati nell’ambito di progetti speciali come “Storie da Film” .  

I contenuti disponibili sui vari canali sono costruiti lavorando assieme a musei, enti dei territori, esperti e ricercatori di storia, letteratura, arte, archeologia, scienze, case editrici e riviste, laboratori di storytelling e di radio education per bambini, ragazzi e persone con bisogni educativi speciali. In questo modo la radio diventa una “palestra” per rafforzare la lettura a voce alta, il saper raccontare, fare domande, lavorare in squadra, gestire le emozioni che sono competenze trasversali chiamate anche  “soft skills” o competenze per la vita.

I formati a disposizione sulla piattaforma e sul canale YouTube della Fondazione sono audio, video con la lingua dei segni italiana (LIS), video in simboli (CAA), testi ad alta leggibilità.

Persone

Madrina

Lella Costa

Attrice

Fondatori e membri del CdA

Piero Coin

Imprenditore e Presidente della Fondazione

Luca Marzotto

Imprenditore e Vice-Presidente della Fondazione

Elena Rocco

Ideatrice di Radio Magica, ricercatrice universitaria e Segretario Generale

Giorgio Tamburlini

Pediatra ed ex direttore scientifico dell'ospedale Burlo Garofalo (TS), referente scientifico

Enrico Donati

Imprenditore nel settore digital media communication

Filippo Ghiraldo

Imprenditore e consulente area innovazione

Università Ca'Foscari di Venezia

Rappresentata da prof.ssa Pia Masiero

Fondazione Paideia ONLUS di Torino

Rappresentata da dott.Fabrizio Serra

Team

Elena Rocco

Ricercatrice, Segretario Generale.

fondazione@radiomagica.org

Giovanna De Appolonia

Storica dell’arte, responsabile Area Scuole e Case Editrici

Antonina Dattolo

Ricercatrice, consulente accessibilità digitale

Mariaelena Porzio

Scrittrice, responsabile Web radio e Contenuti Editoriali

Sofia De Vincenzo

Legale, responsabile amministrazione

Christine Di Cecca

Web Designer e sviluppatrice siti web

Francesca Benvegnù

Archeologa, responsabile Progetti ad hoc

Nicola Marchesin

Regista, referente area Contenuti Video

Livia De Paolis

Consulente, referente Area lingua dei segni italiana

Maria Carmelina Alfia Di Bella

Consulente, referente Area lingua dei segni italiana

Paola Ciani

Educatrice

Paolo Cossi

Illustratore

Giovanna Garzin

Avvocato, consulente legale

Andrea Piovesan

Informatico, sviluppatore #smARTradio

Daniela Gattorno

Attrice, consulente progetti ad hoc

Adriano Giraldi

Attore, consulente progetti ad hoc

Valentino Pagliei

Attore, consulente progetti ad hoc

Manuel Buttus

Attore, consulente progetti ad hoc

Ferdinando Passone

Tecnico del suono, referente web radio e montaggio audio

Marco Ius

Ricercatore, consulente scientifico

Sarolta Szulyovszky

Illustratrice

Alessandro Sdrigotti

Tecnico del suono, referente web radio e montaggio audio

Ornella Serafini

Attrice

Barbara Porcella

Consulente per l'accessibilità

Valentina Baraghini

Consulente per l'accessibilità

Stefania Zoia

Psicologa, consulente scientifico

Paola Milani

Professoressa, consulente scientifico

La storia

Diventare mamma due volte in 40 giorni

Spero di non sembrare presuntuosa nel voler condividere con tutti voi l’esperienza che mi ha portato a Radio Magica, ma condividere storie è quello che ci rende ciò che siamo.
Gli scienziati dicono che raccontare storie ha una funzione evolutiva perché dentro le storie si trasmettono culturalmente informazioni utili all’adattamento della specie, senza aspettare i tempi lunghi della trasmissione genetica. Io penso davvero che le storie ci facciano bene: ci permettono di inventare e costruire senso e condividerlo con gli altri, aprendo varchi su muri dichiarati invalicabili o talmente alti che soltanto a guardarli passa la voglia anche solo di immaginare di scalarli.

Il mio “ex-muro” si chiama Enrico. È nato nel 2002, l’8 maggio. Aspettavo con entusiasmo a dir poco incontenibile la sua nascita, contando i giorni che mancavano al lieto evento. Poi il lieto evento giunse. Ricordo ancora la sensazione di freddo nella bocca, come se il respiro si fosse incastrato tra la lingua e il palato mentre, qualche giorno più tardi, aspettavamo la sentenza del genetista. “Mi dispiace signora, ma suo figlio è affetto da una malattia genetica molto rara, senza nome… sarà un percorso complesso, con tante incognite…l’ambiente sociale e culturale avranno un ruolo importante per contrastare il ritardo psico-motorio di suo figlio… auguri”. Agli interventi chirurgici indispensabili per consentire a Enrico di vivere, si aggiungeva una spada di Damocle che metteva fine al mio sogno, alla mia felicità.

Ero devastata. Immaginavo la mia vita come un numero interminabile di giornate tutte uguali, tra ospedali, terapie, giorni e notti di assistenza a un essere umano disabile, che forse non avrebbe mai camminato, né parlato.
Intanto, però, andava affrontato il primo intervento al cuore. Bisognava aspettare che Enrico arrivasse almeno a tre chili per sperare che il suo cuoricino potesse affrontare il bisturi. Per quaranta giorni lo abbiamo nutrito con una siringa, come si fa con i cuccioli abbandonati.

Il 16 luglio, a quaranta giorni di vita, entrò in sala operatoria.
Quel giorno sono diventata Mamma di Enrico per la seconda volta: consegnare quel fagottino all’infermiera per le procedure di rito, con il rischio di non riaverlo mai più indietro, produsse in me un dolore così acuto e, al contempo, un sentimento d’amore così immenso, paragonabile solo al parto.
Salto tutto quello che accadde poi — e che un giorno, forse, scriverò se non altro per me, per ricordarmi che i limiti sono solo nella nostra testa. L’energia, la voglia di vivere, gli occhi che ridono stampati sul visetto di Enrico, ancora intubato, quando me lo andai a riprendere all’uscita della terapia intensiva sono tali e quali a quelli di oggi. Dopo quell’intervento ne abbiamo superati altri due, più svariate ospedalizzazioni e cicli interminabili di terapie. Quando la nostra vita si assestò, arrivò un meraviglioso fratellino, Emanuele, il “mignolo” come lo chiamava Enrico dall’alto dei suoi 4 anni.

La profezia del dottor T. 

Oggi, a distanza di tanti anni posso dire che una cosa era corretta della sentenza del genetista: “…l’ambiente sociale e culturale avrà un ruolo importante per contrastare il ritardo psico-motorio di suo figlio…”.
Da quando Enrico è venuto al mondo non ho smesso un attimo di osservare cosa lo incuriosisse e lo stimolasse a fare ciò che per i bambini senza sindromi risulta naturale.

Enrico adora ascoltare. Gli piace anche vedere, toccare, annusare, assaggiare. Ma a stregarlo è soprattutto l’ascolto di storie e musica.
Quando ascolta la sua attenzione e il suo piacere —goduria, come la chiama lui—sono massimi. Ascoltare bei testi narrati o bella musica lo rilassa e gli permette come di ritrovare il baricentro.
Di questa predilezione ce ne accorgemmo ben presto, praticamente per caso, avvicinandogli al minuscolo orecchio un’audioguida durante una visita al MART di Rovereto. Lui aveva pochi mesi e sfarfallava tantissimo le manine che sbucavano dal marsupio appeso al papà.
Per gioco avvicinammo piano piano l’audioguida ed Enrico si mise ad “ascoltare”. Le farfalle se ne andarono dalle mani. Ripetei più volte l’esperimento a casa. Siccome funzionava, iniziai a portare Enrico alle letture animate in biblioteca, a teatro, ovunque potesse godere di buon ascolto.
Parallelamente iniziai a collezionare audiostorie e musica, registrando la mia stessa voce per lui.

Nell’agosto 2009, alla vigilia del suo ingresso in prima elementare, durante uno degli ultimi tuffi nel mare, guardandolo, mi venne l’illuminazione: bisognava fare una RADIO per bambini!

Incontri la magia solo se ci credi 

Dal quel tuffo in mare ci sono voluti tre anni per concretizzare Radio Magica. Tra impegni universitari e familiari, buttarsi a capofitto in un’avventura nuova e densa come Radio Magica è stato faticoso quasi come un terzo figlio.
Andava immaginato tutto da zero.

Il mio obiettivo non era creare uno strumento per “parcheggiare” Enrico davanti alla radio. Il mio sogno era ed è quello di creare una Radio per l’infanzia e l’adolescenza, per raccogliere bellissime storie edite e inedite e insegnare agli stessi bambini l’arte della narrazione, dell’ascolto, del dialogo. Il bambino che sa Ascoltare e Dialogare è un bambino che sa anche rispettare le diversità di qualsiasi genere.
Io non posso cambiare il corredo genetico di Enrico, ma posso contribuire, nel mio piccolo, a creare un ambiente sociale e culturale in cui la parola “inclusione” non sia solo una parola che galleggia nell’aria.
Come? Ogni giorno mi impegno, con una squadra sempre più grande e motivata, a raccogliere e scrivere storie e tradurle nei formati audio, lingua dei segni italiana, simboli, alta leggibilità.

Queste storie confluiscono nel portale di Radio Magica e da lì arrivano ovunque: case, scuole, ospedali. Oltre a questo, la nostra squadra coinvolge direttamente bambini e ragazzi per “fare radio”.

Nei nostri laboratori di radio education la disabilità diventa fattore di stimolo per inventare soluzioni che permettano a tutti di partecipare e sono gli stessi bambini a proporre queste soluzioni, lasciandoci stupiti.  

Vi ho raccontato una storia. È la mia storia. Enrico è diventato maggiorenne e tanti altri muri ci aspettano all’orizzonte.
Noi siamo pronti ad aprire nuove finestre, con buona volontà e un pizzico di magia perché, come diceva Roald Dahl, “solo chi crede nella magia è destinato a incontrarla”.

Spero che questa storia si intrecci con altre storie: tutti possiamo contribuire a scrivere una storia migliore per noi e per le nuove generazioni che dovranno affrontare sfide sempre più grandi.
Se pensate che l’Ascolto sia importante, firmate il Manifesto del Diritto all’Ascolto.

Scrivetemi, se vi fa piacere, per mandarmi le vostre impressioni, le vostre idee. Ne farò tesoro. Il mio indirizzo è elena.rocco@radiomagica.org

Elena Rocco

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