Il Manifesto del diritto all'ascolto
a partire dai bambini e dai ragazzi
1. Il diritto all’ascolto comprende il diritto ad ascoltare e il diritto a essere ascoltati
Il diritto ad ascoltare e il diritto a essere ascoltati sono due facce della stessa medaglia: dalla loro unione dipendono la crescita dell’individuo, il dialogo, la partecipazione indispensabili per garantire il diritto costituzionale al pieno sviluppo della persona umana. Entrambi i diritti tutelano bisogni umani fondamentali: bisogno di accedere a informazioni chiare e trasparenti, bisogno di condividere con gli altri la voce delle proprie idee, bisogno di storie. ● Questi diritti vanno garantiti a partire dai primi anni di vita, come dichiarato anche dalla Convenzione ONU dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza (artt. 12, 13, 17).
2. Ascoltare e udire non sono la stessa cosa: ascoltare significa mettersi in relazione con gli altri
Udire è un atto riflesso e spesso inconscio. Ascoltare, invece, è un atto consapevole, profondo e funzionale che l’individuo compie intenzionalmente per condividere idee, pensieri ed emozioni con gli altri. Non passa necessariamente solo attraverso l’udito ma anche attraverso altri sensi ed è pertanto prerogativa anche dei non udenti. ● La capacità di ascolto non è innata e si sviluppa insieme alla capacità di controllo degli stimoli sensoriali esterni. Sta all’adulto mettersi in relazione con lo stato d’animo del bambino affinché quest’ultimo impari ad ascoltare.
3. L’ascolto è un diritto di tutti e deve essere garantito anche alle persone con difficoltà e/o disabilità
Il diritto all’ascolto deve essere inclusivo ovvero garantito a chiunque, con ogni mezzo tecnologico e non, compresa la lingua dei segni italiana (LIS) e la comunicazione aumentativa e alternativa (CAA). ● Bambini e adolescenti hanno bisogno di differenti livelli di sostegno e di diversi contenuti di qualità a seconda della loro età, dei loro interessi, delle loro capacità evolutive e dei loro bisogni educativi, normali e speciali.
4. La capacità di ascolto è una competenza per la vita (life skill) importante tanto quanto le competenze strumentali (hard skills)
L’ascolto appartiene alle life skills cioè a quell’insieme di abilità personali e relazionali riconosciute dall’OMS come obiettivo educativo prioritario, in quanto da esse dipende il saper affrontare con efficacia i compiti e le sfide della vita quotidiana. ● La scuola rappresenta il luogo ideale per rafforzare - anche in modo piacevole - le life skills, compreso l’ascolto. Il loro esercizio facilita l’apprendimento delle materie curricolari e delle competenze strumentali come saper leggere, scrivere e fare calcoli.
5. L’ascolto arricchisce il linguaggio e la capacità narrativa
Ascoltare permette di imparare nuove parole ed espressioni e di apprendere i meccanismi narrativi necessari a una comunicazione efficace. Tali meccanismi vengono decodificati, anche inconsciamente, mentre si ascolta e riprodotti quando si racconta. Un bagaglio ricco di parole consente di esprimere con facilità e chiarezza i propri pensieri. ● Ricerche longitudinali dimostrano che il numero di parole conosciute in età prescolare e scolare è direttamente proporzionale al grado di benessere in età adulta. Per questo l’ascolto di storie a partire dall’infanzia contrasta una povertà educativa che in futuro può trasformarsi in povertà sociale ed economica.
6. L’ascolto affina le capacità di concentrazione e attenzione
L’ascolto è una palestra che allunga i tempi di attenzione e concentrazione. L’assenza di supporti visivi e il flusso sonoro continuo obbligano l’ascoltatore a rimanere sintonizzato esclusivamente sui contenuti del messaggio. ● Studi empirici condotti su classi della scuola dell’infanzia e primaria segnalano che le profonde criticità, legate alla concentrazione e all’attenzione dei bambini si attenuano in maniera significativa se questi praticano con regolarità e costanza l’ascolto di storie. Migliorano, inoltre, il comportamento orientato all’obiettivo (ruolo attivo dell’apprendimento) e l’autoregolazione (pensare prima di agire).
7. L’ascolto e il silenzio stimolano l’immaginazione
Attraverso l’ascolto le parole, la musica, i suoni si trasformano in immagini mentali che arricchiscono il proprio vissuto e il bagaglio di esperienze. Il diritto all’ascolto comprende il diritto al silenzio, condizione indispensabile per liberare la mente e ascoltare sé stessi. ● L’immaginazione conduce il bambino a simulare nuove situazioni e a trovare soluzioni innovative e fantasiose per affrontare le sfide della vita. L’abuso di tecnologie con suoni e immagini preconfezionati pregiudica la capacità e il piacere di immaginare in modo libero, espone alla sovraeccitazione generando dipendenze.
8. L’ascolto genera empatia
Ascoltare significa imparare a guardare con gli occhi degli altri, perché attraverso l’ascolto si comprendono i pensieri e gli stati d’animo altrui. ● La ricerca evidenzia come l’empatia possa essere insegnata ai bambini e ai ragazzi attraverso attività di ascolto che mirano a mettere in evidenza i punti in comune e le connessioni tra pari. Insegnare l’empatia riduce atteggiamenti narcisistici, opportunistici, atti di bullismo e aiuta a capire le proprie emozioni e a riconoscerle negli altri, favorendo una maggiore flessibilità di pensiero.
9. L’ascolto sta alla base del rispetto
L’ascolto è fondamentale per assimilare le regole esplicite e implicite di una società e imparare a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, quel che è rilevante da quel che è accessorio. ● Bisogna proteggere il diritto del bambino a non ascoltare contenuti sgradevoli o violenti e favorire il dialogo e la rielaborazione dei contenuti ascoltati per aiutarlo a interiorizzare i principi morali fondamentali per rispettare sé stessi e gli altri.
10. L’ascolto genera resilienza
Resilienza significa capacità di “rimbalzare” agli urti, di riorganizzarsi e saper trovare nuove forme di adattamento attivo rispetto alle situazioni critiche. La ricerca dimostra che i processi di resilienza dipendono dalla capacità di trasmettere storie in positivo e di condividerle con la comunità. ● Nei bambini e nei ragazzi la condivisione della propria storia e l’ascolto delle storie altrui allenano alla comprensione di situazioni inedite, fornendo strumenti per superare gli ostacoli della vita.